venerdì 23 marzo 2007

Maestro Tanga

Togliamoci subito il dente. Fa tanto male che se si potesse togliere me lo farei estrarre subito... sono due ma duole di più il destro. Sto parlando dei glutei che, come ogni venerdì ,vengono massacrati da lui...l 'uomo nero delle 13e30, la cosa che crudelmente si nutre di cannoli alla crema (un OGM che si produce solo a Torino, dietro il insegne illusorie delle pasticcerie siciliane) che alimentano la sua ferocia, il metro e 90 che quando gli girano le scatole perchè non sai fare un passo (uno step touch che non ha i riccioli di scamarcio) ti prende con violenza, senza farti prevedere il piacere, e ti sbatte in prima fila al ludibrio delle compagne, il tamarro ingellato che li dentro fa tremare gli specchi al suono del suo nome IL MAESTRO TANGA.

Alla lezione del maestro Tanga siamo circa una quindicina. Più o meno tutte universitarie(più meno meno), più o meno vestite come il relax vuole (pantalone largo, maglietta che copre pancia e glutei e mini felpa per ancorare i difetti alla vita), più o meno tutte determinate a finire la dose di addominali, a lasciare tremare le braccia nei piegamenti, a indurire il sedere, a respirare il meno possibile per non gonfiare la pancia. Abbiamo i capelli appuntati per non fare vedere che non li laviamo dalla lezione del mercoledì, non portiamo nessun tipo di trucco perchè qualcuno nel weekend si accorga della differenza, abbiamo un asciugamano da bidè per non poggiare la facciàadove pochi minuti prima qualcuno ha posato i piedi e abbiamo le unghie nere per aver arrancato carponi sul pavimento della palestra.

Poi ci sono loro. Perfette. Tutte vestite di nero, canottiera corta sotto il seno e fuseaux attillato. Hanno dei "tergi sudore" griffati alla maniera giusta "No games, only sport" in abbinamento con le calzette di spugna. I capelli sono sciolti, permanentati alla Lady Godiva, il trucco c'è ma non si vede, gli anelli e i bracciali tintinnano ritmati ad ogni saltello. Il sudore sa di Lacome Sport.
Sono loro. Le cinquantenni del venerdì in palestra. Sono toniche dalla lezione precedente, ti mortificano con sorrisi di sofferenza che urlano "io lo posso fare", sprizzano determinazione là dove tu grondi fallimento.
Giocano con maestro Tanga spingendolo ad allusioni sessuali, là dove tu non hai il coraggio di guardarlo, là dove tu sogni che lui non ti veda mentre ti riposi coperta dalle compagne della seconda e prima fila.
A lezione finita, quando ancora tu cerchi l'energia per riappendere il tappetino al gancio, loro sono già nello spogliatoio e ti stanno aspettando. Non vedono l'ora che tu apra la porta per recuperare la tua roba velocemente, sognando già la pudica doccia di casa tua. Loro sono lì, nude, sempre con la pelosina all'aria per dimostrare che sono orgogliose del loro corpo, che sono pronte al lavarlo pubblicamente e ad asciugarlo nell'interspazio di apertura della porta, per farlo asciugare lì alle correnti del "non c'è niente da coprire". Tu, che devi tornare all'esame di filosofia, al lavoro precario, al fine settimana senza soldi vorresto solo coprire gli occhi e non essere costretta a vedere tutte quella pance materne, toniche e depilate, vorresti non vedere il patch contro la meno-pausa, la mutanda di leopardo e pizzo rosa...vorresti non vedere. Ma tu, tu non hai scampo. Devi stare al gioco e carambolare sul panico per lanciare il messaggio che non hai paura di guardarle tutte. Una a una. Gli incubi nella notte saranno solo affari tuoi, tu a testa alta devi uscire e dire " Ciao, buon fine settimana a tutte" e un coro orgoglioso come quello delle mondine del quarto stato, ti risponderà fragoroso di mille sorrisi "cia-o".

Maestro Tanga ti aspetta davanti la porta, è affidato a lui lo stratagemma che ti traghetterà fuori dal tunnel, l'arte segreta della strategia fitness per trionfare in ogni campo della vita, ti fulmina con gli occhi, sorseggiando una red bull e dice "Ciao e ricorda FAI APPASSIRE IL PRUGNO AL POSTO DEL PESCO ovvero mortifica pure l'anima basta che il culo sia sodo".

Maestro Tanga ogni dolore del mio deretano è un pensiero che dedico a te...che ti arrivino come le frecce sul corpo marmoreo di San Sebastiano.

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