sabato 31 marzo 2007

Buon Compleanno Michelle




Per farci perdonare del ritardo siamo salite sulla torta per decorarla di noi stesse!!!

Buon Compleanno
da

SEMA...I

venerdì 30 marzo 2007

Venerdì Tanga


Ebbene sì, è di nuovo venerdì e anche oggi ho dovuto trovare il coraggio di affronatre Maestro Tanga.
Era di buon umore oggi, lui.
Sorrideva, lui. Dice che più suda, il sodo, e più diventa euforico. Era euforico oggi, lui. Che prodigio sarà mai stato questo qui, che io sudavo e lui stava bene e più sudavo e più lui alzava gli angoli della bocca a farti vedere che i suoi canini sono zanne d'elefante. E alza il ginocchio, lui, che quasi lo rotula gli va sù al posto del pomo d'adamo. A me invece parte un rantolo pre-infartuale, un fischio che dal polmone destro corre, piano perchè è stanco anche lui, ed esce dalle narici.
Forza, ne mancano solo quattro, urla lui come quell'omino che sta sulle canoe a incitare i compagni.
E quando ne mancano solo quattro il tempo si ferma e anche io non sento più la fatica ma ho raggiunto una specie di benessere zen e chiudo gli occhi. Non c'è più la palestra, non ci sono più le cinquantenni scosciate, non c'è più Raffaella Carrà in sottofondo. Il tempo avanza a rallentatore e io sono in una jungla verde, ai piedi di un monastero tibetano. Il monastero è altissimo, per arrivare in cima si devono salire tre triliardi di gradini di pietra grigia. io mi sento leggera e comincio a salirli uno dopo l'altro come se l'araba fenice mi sospingesse a ogni salto. E gioiosa, con i capelli al vento come quelli di Lady Oscar nei duelli, giungo in cima. Non ho l'ombra del fiatone, sto così bene che accetto la pipa che mi passa il monaco che mi accoglie...inspiro e i polmoni mi ringraziano in coro cantando "Aquarius". Il monaco, vestito di giallo e rosso, mi apre le porte del monastero e mi porta al cospetto del Dalai Lama. E un uomo calmo il Dalai Lama, sta seduto con le gambe incrociate. Tutto nella stanza del Dalai Lama è seduto. Il Dalai Lama non si muove e non salta, nemmeno l'aria lì si muove o addirittura vibra ai colpi di una cassa non regolata. Il Dalai Lama non suda. E'. Professa l'immobilità del corpo per la rivoluzione dell'anima.
E io sono felice davanti a lui e mi fermo, godo con lui della pacifica immobilità, della pinguetudine di Buddha, della mollezza post-prandiale. Ma poi il tempo scade e il monaco mi dice che devo andar via e lasciare riposare il Dalai Lama ma, prima di accompagnarmi fuori, mi da la possibilità di rivolgere un'unica domanda al Dalai Lama. Una e una sola. Io non me lo faccio ripetere e fiduciosa di una risposta, riguardevolmente mi rivolgo a lui e dico "Dalai Lama, voi che siete così saggio, ditemi, vi prego... ma dove li mandate a scuola i miliardi di Maestri Tanga, che disperdete nel mondo a fare proseliti, che non sanno contare fino a quattro? Che aritmetica studiano i Maestri Tanga che per loro dopo il quattro c'è di nuovo uno e poi ancora ancora ancora fino a quando ti vien voglia di tiragli in testa un pallottoliere?".

La fatica oggi mi ha giocato dei brutti scherzi ma con tutti i saltelli che ho fatto, se non ci fossero stati gli specchi a fermarmi, in Tibet ci sarei arrivata sul serio.

Ciao Maestro Tanga, mi auguro che il tuo culetto sodo, domenica, venga usato come batacchio di una campana per chiamare i fedeli a messa.

Margot Connery

giovedì 29 marzo 2007

Vallette e Manette

E' geniale.

Il sequel sarà
Veline e cocaine
Presentatrici e mitragliatrici
Paparazzi e lanciarazzi
Grandi fratelli e coltelli
Scrittori e museo degli orrori

e chi più ne ha più ne metta

Italia-Scozia 2 a 0

Le cronache delle partite di calcio sono sempre appannaggio dei maschi. Mai nessuno, almeno in Italia e a memoria di chi scrive, ha preso in considerazione l'idea di fare commentare il calcio alle donne.

Eppure sono sicura che l'apporto femminile sarebbe tuttaltro che superfluo allo sport nazionale che, nel bene e nel male, è ancora una delle poche cose italiane a concretizzare l'idea di famiglia parentale e amicale.
Forse si teme che il commento si soffermerebbe su particolari ormonali o di pura estasti estetico-contemplativa, chi di noi riesce a dimenticare la vera reincarnazione della bellezza dell'eroe omerico, altro che Brad Pitto o Orlando Bloom, la vera scintilla negli occhi di Totti che calcia il rigore mondiale della scorsa estate! Lì dove tutte noi ci aspettavo delle occhiaie da stress quell'uomo poderoso sprizzava bellezza al posto del sudore... Sì è vero, ci lasceremmo distrarre anche da questi particolari ma non ce ne lasceremmo scappare altri che consuetudinariamente vengono dimenticati dai monotoni cronisti.

Prima fra tutti la ricchezza della lingua, che è varia, per nulla asettica e piena di esclamazioni di stupore onomatopeico che travalicano l'insopportabile "Parte il traversone".

Secondo: le labbra, la lettura del labbiale non la tralesceremmo mai...

Terzo: ci specializzeremmo nella decodificazione antropologica dei gesti d'esultanza...dal dito in bocca, chiara allusione fallica, al gesto di pulcinella sfoderato ieri dal non indifferente Luca Toni

Quarto: non avremmo mai l'attitudine a commentare un scotro sportivo come un duello, non frapporremmo mai un vs tra le due squadre e avremmo un dolce e gioioso atteggiamento verso i perdenti

Quinto: saremmo felici di fare attenzione al meteo delle città che ospitano le partite.

Ieri sera, per esempio, c'era una bella serata a Bari ma il giorno prima c'era stato un temporale. Pioveva a Bari l'altro ieri ed è stata una pioggia violenta. Il campo ha resistito bene, nonostante le zolle inzuppate.

Allora Italia 2 Scozia 0. A Bari ha piovuto molto ma poi è tornato il sereno... prodigi naturali, prodigi del calcio, prodigi dell'agonismo.

A Bari due giorni fa ha piovuto.
L'indomani l'Italia ha battuto la Scozia e con la Pasqua che si avvicina andremmo tutte volentieri a indossare il Kilt e a sentire sparare il cannone a Edimburgo.

Pioveva a Bari.
Poi è tornato il sereno.
L'italia ha vinto.
Domani tutti in Scozia.

mercoledì 28 marzo 2007

MARGOT RISPONDE AL POSTO DEL CUORE

Da oggi SEMAMI offre un servizio di posta del cuore ed è sicuro di potere rispondere e risolvere tutti i quesiti che gli verranno posti.

S.

martedì 27 marzo 2007

ci ho provato




quando gli ho parlato mi sono sentita così.

giudy

cosa sarà l'amore

Se continua così finisco per arrossire...

lunedì 26 marzo 2007

a proposito di scrittura collettiva


















"è come per il jazz: grande affiatamento, arrangiamenti collettivi e assoli individuali"

WU MING

(COLLETTIVO DI SCRITTURA COLLETTIVA. 250.000 COPIE VENDUTE SOLO CON IL PRIMO ROMANZO, CHE IO RUBAI ALLA FIERA DEL LIBRO)







Dictionnaire du snobisme

"Se essere snob significa sperare che che le persone intelligenti diventino carine e che le persone carine diventino intelligenti, allora sono uno snob" Pierre Drieu La Rochelle

sperare è quasi un acrostico di sapere

Margot Connery

domenica 25 marzo 2007

Aspettando Spiderman



Aspettando Spiderman

P.S.: mi piacerebbe mettere questo disegno nella pagina del blog ma non ci riesco, non volevo postare. Uff!

Margot Connery

sabato 24 marzo 2007

Invito a cena con soffritto

Questo invito a cena con soffritto giace in bozza su questo blog da troppi giorni e oggi ho deciso di portarlo a termine. Non lo avrei fatto ma , dovendo fare ricerche per il grande progetto H., mi sono accorta che la rete è piana di inviti a cena con... e la cosa più entusiamante e che, girando girando, vien fuori che a qualcuno di questi inviti c'eri anche tu. C'eri anche tu ed eri quella che cucinava, toccando il cuore deglio odori: il pesce, l'aglio, la cipolla e le arance... che sono lieti di deodorarti il sottounghia per secoli. Ma cucinando, cucinando devi esserti assimilata nella cuoca filippina e non avrai preso parte alla discussioni infiocchettate, agli inchini e agli "occhieggi" delle merlettate. Entusiasmante ricordo ma del secolo scorso...passiamo alla cena di cui volevo raccontarvi.

Ieri (23 marzo n.d.r)ho invitato a cena a casa mia Drugo. Non è stata la prima volta. Era già capitato che si fermasse a cena dopo un pomeriggio di... quando ti prende una fame oscena e si fa sempre salire su una pizza dalla Mazzini, oppure siamo noi a salire a casa mia a farci due spaghetti alle tre di notte prima di...
Ieri è stata la volta del primo invito ufficiale a cena. Della serie faccio la spesa e cucino per te. E' stata una mia idea. Chissà perchè scatta sempre questa voglia di immaginarsi in cucina, con addosso una sua camicia a rimestare una pentola con le labbra e le sopracciglia che mugolano "come mi trovo a mio agio davanti ai fornelli. Incassa questa immagine nella tua memoria a lungo termine e programmati per volerla vedere tutti giorno della tua vita".
In questi casi bidìsogna stare attentissimi al menù. Non può essere troppo pesante, rischia di far finire la cena o al cesso o sul divano a ronfare. Non può essere troppo raffinato, generalmente viene schifato. Può essere una genuina e fresca merenda sinoira. Un po' di formaggio, grissini e panificazioni varie, tanto vino e molta frutta e possibilmente finire nella panna.
Cosa succede però se tu hai cominciato una dieta di quelle eliquibratissime che anche la goccia di olio in più manda tutto in malora???
Succede che decidi di infiocchettare il minestrone con gli aromi più vari, dal curry al peperoncino messicano che ti ha portato la zia dal viaggio in solitaria alla ricerca di sè nel peyote. Decidi di cucinare il pesce evitando il soffritto ma rosolandolo elegantemente in guazzetto di salsa di soia. Di saltare il dolce ma di sbucciare la frutta.

Certo, dopo avere cenato non ti aspetti che Drugo dica "ti sposerò perchè sai fare la pasta meglio della mamma" ma sicuramente sogni di uscirtene in modo elgante, avendo trasformato una cena ipocalorica in una "spizzuliata" fushion!

Arriva Drugo. Guarda il minestrone e dice "non mangio le verdure se non le posso riconoscere, passo direttamente al pesce". Per educazione e per assecondare quella smania d'amore che riguarda il tuo essere femmina-femmina, anche tu passi direttamente al pesce, dribblando quella famen nera che lo yogurt del pranzo di ha sparato nello stomaco insieme ai succhi gastrici. E pesce sia.
Sei al secondo boccone, quando Drugo ha già fatto scarpetta nel suo piatto e si è lanciato verso la padella, che hai sciattamente dimenticato sui fornelli con i grumi di salsa di soia rappresi. Con orgoglio macho, Drugo agguanta la padella e comincia a leccarla famelico... e sollevando le soppracciglia in senso d'approvazione ti dice "questa è la cosa più buona che hai preparato".

Ok. Stai calma. Fa niente. Lasciaglielo fare che se poi ha ancora fame di salsa di soia da leccare ce nìè in quantità.

Margot Connery

venerdì 23 marzo 2007

Maestro Tanga

Togliamoci subito il dente. Fa tanto male che se si potesse togliere me lo farei estrarre subito... sono due ma duole di più il destro. Sto parlando dei glutei che, come ogni venerdì ,vengono massacrati da lui...l 'uomo nero delle 13e30, la cosa che crudelmente si nutre di cannoli alla crema (un OGM che si produce solo a Torino, dietro il insegne illusorie delle pasticcerie siciliane) che alimentano la sua ferocia, il metro e 90 che quando gli girano le scatole perchè non sai fare un passo (uno step touch che non ha i riccioli di scamarcio) ti prende con violenza, senza farti prevedere il piacere, e ti sbatte in prima fila al ludibrio delle compagne, il tamarro ingellato che li dentro fa tremare gli specchi al suono del suo nome IL MAESTRO TANGA.

Alla lezione del maestro Tanga siamo circa una quindicina. Più o meno tutte universitarie(più meno meno), più o meno vestite come il relax vuole (pantalone largo, maglietta che copre pancia e glutei e mini felpa per ancorare i difetti alla vita), più o meno tutte determinate a finire la dose di addominali, a lasciare tremare le braccia nei piegamenti, a indurire il sedere, a respirare il meno possibile per non gonfiare la pancia. Abbiamo i capelli appuntati per non fare vedere che non li laviamo dalla lezione del mercoledì, non portiamo nessun tipo di trucco perchè qualcuno nel weekend si accorga della differenza, abbiamo un asciugamano da bidè per non poggiare la facciàadove pochi minuti prima qualcuno ha posato i piedi e abbiamo le unghie nere per aver arrancato carponi sul pavimento della palestra.

Poi ci sono loro. Perfette. Tutte vestite di nero, canottiera corta sotto il seno e fuseaux attillato. Hanno dei "tergi sudore" griffati alla maniera giusta "No games, only sport" in abbinamento con le calzette di spugna. I capelli sono sciolti, permanentati alla Lady Godiva, il trucco c'è ma non si vede, gli anelli e i bracciali tintinnano ritmati ad ogni saltello. Il sudore sa di Lacome Sport.
Sono loro. Le cinquantenni del venerdì in palestra. Sono toniche dalla lezione precedente, ti mortificano con sorrisi di sofferenza che urlano "io lo posso fare", sprizzano determinazione là dove tu grondi fallimento.
Giocano con maestro Tanga spingendolo ad allusioni sessuali, là dove tu non hai il coraggio di guardarlo, là dove tu sogni che lui non ti veda mentre ti riposi coperta dalle compagne della seconda e prima fila.
A lezione finita, quando ancora tu cerchi l'energia per riappendere il tappetino al gancio, loro sono già nello spogliatoio e ti stanno aspettando. Non vedono l'ora che tu apra la porta per recuperare la tua roba velocemente, sognando già la pudica doccia di casa tua. Loro sono lì, nude, sempre con la pelosina all'aria per dimostrare che sono orgogliose del loro corpo, che sono pronte al lavarlo pubblicamente e ad asciugarlo nell'interspazio di apertura della porta, per farlo asciugare lì alle correnti del "non c'è niente da coprire". Tu, che devi tornare all'esame di filosofia, al lavoro precario, al fine settimana senza soldi vorresto solo coprire gli occhi e non essere costretta a vedere tutte quella pance materne, toniche e depilate, vorresti non vedere il patch contro la meno-pausa, la mutanda di leopardo e pizzo rosa...vorresti non vedere. Ma tu, tu non hai scampo. Devi stare al gioco e carambolare sul panico per lanciare il messaggio che non hai paura di guardarle tutte. Una a una. Gli incubi nella notte saranno solo affari tuoi, tu a testa alta devi uscire e dire " Ciao, buon fine settimana a tutte" e un coro orgoglioso come quello delle mondine del quarto stato, ti risponderà fragoroso di mille sorrisi "cia-o".

Maestro Tanga ti aspetta davanti la porta, è affidato a lui lo stratagemma che ti traghetterà fuori dal tunnel, l'arte segreta della strategia fitness per trionfare in ogni campo della vita, ti fulmina con gli occhi, sorseggiando una red bull e dice "Ciao e ricorda FAI APPASSIRE IL PRUGNO AL POSTO DEL PESCO ovvero mortifica pure l'anima basta che il culo sia sodo".

Maestro Tanga ogni dolore del mio deretano è un pensiero che dedico a te...che ti arrivino come le frecce sul corpo marmoreo di San Sebastiano.

ho voglia di te

alle mie amiche non l'ho detto. ci sono andata da sola. figuriamoci, già le sento che schiamazzano: ma quanti anni hai? ma ti rendi conto che non hai più l'età per certe cose?.
già, quanti anni ho? ne ho 20 e per le mie amiche non è più l'età per innamorarsi di un ragazzo visto solo su uno schermo.

per questo non ho detto a nessuno che ieri sera sono andata a vedere step. il mio step.
non sono andata al cinema in centro. ho preso l'autobus e sono andata fuori città. venti minuti di autobus non sono niente rispetto a due anni di attesa, per step.

il film sinceramente non me lo ricordo. ho passato due ore a guardare come i suoi riccioli si ribellano al mondo, come muove le labbra, come allarga gli occhi quando si tuffa in quelli di lei.

questa volta la sua lei non mi assomiglia per niente. io sono uguale alla sua ex, non solo perchè ho gli stessi capelli scuri e le lentiggini sul naso come babi, ma perchè non indosserei mai quei panta-cargo verde militare e non direi mai una bugia a step come invece ha fatto la sua nuova lei, gin. mi ricorda la mia amica sara. per questo è meglio che smetto di scrivere. poi mi deprimo.

basta non voglio pensare a nessuno che non sia step.
soprattutto non voglio pensare a francis bacon.
(ma a cosa serve una laurea in filosofia?)

provo a interrogare l'oroscopo. poi vi faccio sapere.
ciao e only need is step!!!!!!!!

Educande

Ancora non si vede nessuno e io continuo in solitaria.
Come voi sapete bene, abbiamo un compito da assolvere entro il 30 di marzo e tutti noi saremo alla ricerca di suggestioni. Io ho deciso di seguire due strade. La prima è quella di indagare nella feccia delle disavventure sentimentali che mi sono capitate personalmente, ciè di scalettare la mia peggiore stagione senza censure ma con qualche infiocchettamento. La seconda invece, ho deciso di farla venire fuori costruendo una sorta di mostro composto da tutti i personaggi che per ora dettano legge sul fronte mediatico. Mah... che ne verrà fuori?
Nel frattempo mi guardo intorno con le antenne più appuntite del solito e mi sorprendo a notare atteggiamenti da educanda lì dove non me li sarei mai aspettati... le educande esistono ancora e sono un soggetto interessante da violentare!!! letterariamente, si intende.

aspetto supporto
Margot Connery

martedì 20 marzo 2007

E' permesso?

E' permesso? C'è nessuuuuuuuuno?
No. Solo quelli della ho...meglio tacere.
Che dire. Qualcuno ha realizzato una casella di posta, qualcuno un blog, qualcuno so che è andato al cinema a vedere quello che non avrebbe mai visto, qualcun altro si è messo lo smalto senza badare a togliere prima i peli dalle dita... insomma siamo partiti! Esistiamo.
Allora visto che non si sa come andrà a finire che almeno sia una cosa divertente per tutti.

Ciao
da Margot Connery